Riceviamo e pubblichiamo:

A Casteldaccia, tra silenzi e resistenze, c’è una storia che torna a farsi sentire. È la vicenda di padre Ignazio Modica, il giovane sacerdote assassinato dalla mafia il 4 dicembre 1921. Per anni il suo nome è rimasto affidato a poche testimonianze, sussurrato più che ricordato. Oggi, però, quella memoria sta riprendendo forma grazie alla Parrocchia e al lavoro di Giuseppe Canale, giovane ricercatore, che da tempo setaccia archivi, raccoglie documenti e riannoda fili dispersi. È un impegno silenzioso ma tenace, che restituisce quanto è andato perduto: che da voce a una ferita mai del tutto rimarginata. Gli eventi organizzati dalla Parrocchia saranno un’occasione per interrogarsi su cosa significhi davvero fare memoria: non un gesto rituale, ma un impegno che obbliga a guardare il presente con più consapevolezza.

 

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